La settimana delle emozioni forti, delle lacrime per la perdita del grande Pino ma anche della nuova unità di intenti sancita a chiare lettere dal San Paolo, si è conclusa come meritava. Con una prestazione intelligente e autoritaria, da Napoli. La sensazione che lascia il 4-1 rifilato al Cesena è di squadra in crescita, accompagnata per mano dalle ottime prestazioni dei campioni cui Rafa ha da tempo chiesto senso di responsabilità. Rivedere Hamsik a testa alta inserirsi, segnare e soprattutto partecipare da protagonista nel terzetto con gli “spagnoli” Callejon e Higuain, è un segnale molto importante. L’attacco del Napoli così diviene devastante, come lo era stato la scorsa stagione. “Abbiamo fatto il nostro dovere”, afferma Benitez. Verissimo, ma è proprio questa normalità, che lui cercava da tempo, la più bella gratificazione del Manuzzi. Le vittorie con le famigerate “piccole” passano attraverso la gestione accorta delle gare, la manovra continua e l’attesa del momento propizio per far male. Tutto questo il Napoli lo ha fatto, raccogliendo alla fine il frutto della netta superiorità. Doha ha cementato il gruppo, ha ricordato quanto può esser bello vincere in una piazza così: Higuain è il simbolo di questa voglia di fare, contagiosa in attesa della Juventus domenica a Fuorigrotta. E’ il livello di concentrazione a determinare quello delle prestazioni del Napoli e la rivincita con il rivale di sempre, in un momento in cui gambe e testa vanno all’unisono, può dire il resto. Intanto di coerenza Benitez dimostra come la rotazione ponderata possa tenere alta la competitività all’interno dello spogliatoio, rendendo tutti protagonisti alla stessa maniera. In archivio dunque la fruttifera e gradita normalità di Cesena e pochi giorni ancora per commentare la tappa più attesa, ma anche la più adatta per trovare certezze.
Silver Mele
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